Impressioni 2019 fotografie in vendita

                               IMPRESSIONI
                            Mostra Fotografica
                         di  Giovanni Paolini
A cura di Francesco Tadini & Federicapaola Capecchi


In mostra settantaquattro fotografie, in quello che era lo studio di Emilio Tadini, che si raccontano attraverso la duplice anima di Giovanni Paolini: il colore e il bianco e nero.

Una ricerca sul colore che vuole esprimere messaggi e racconti che superino la dimensione figurativa reale. Colori forti, puri, accesi. Propone il colore come l'espressione di una vibrazione. Personaggi e sfondi di Milano, scene quotidiane che si trasformano in un mondo paradossale, caratterizzato da colori saturi e scene surreali. Perfetti sconosciuti che diventano protagonisti di questa commedia tra graffiti, vetrine, scorci metropolitani.
I suoi “Pretesti” in bianco e nero in cui i personaggi muti e senza volto si fanno cantastorie, in modo accurato, del misterioso teatro della vita. Pretesti che fanno di una sottile forma di distorsione la chiave di lettura della realtà. E che trasformano oggetti e scenari metropolitani in un gioco continuamente in tensione tra modernità e tradizione.

“Giovanni ha la capacità di reinventare quotidianamente le immagini della metropoli”. – scrive Francesco Tadini curatore della mostra – “Crea memoria unendo il rutilante mondo delle merci, il graffiato spirito di certi muri e l'eterno "passante". Ombre in cerca d'autore, verrebbe da dire. .. <Life's but a walking shadow, a poor player, That struts and frets his hour upon the stage,And then is heard no more. It is a tale Told by an idiot, full of sound and fury, Signifying nothing>[Macbeth, Shakespeare]."
“Nei suoi Pretesti in bianco e nero sono piccoli racconti di vita a giocarsi”. Scrive Federicapaola Capecchi curatrice della mostra “Sono i conflitti che intagliano la vita, i luoghi, le situazioni. Empatia contro ragionamento, motivo di emozione contro carattere razionale, due lati della stessa medaglia capaci di promettere all’animo umano picchi e valli che si mostrano e si nascondono nella vita di ogni giorno … Giovanni è veloce, fermo o in movimento, in strada come a casa, con la sua macchina fotografica … come uno spettatore forestiero di una realtà a cui si inganna di non fare parte. Nei suoi Pretesti c’è una bellezza che sembra appartenere più alla fantasia che alla realtà, alla suggestione più che al vero. C’è una delicatezza e una raffinatezza che rimarca uno stile calmo e affascinante, lieve ma presente. Osservatore ma sognatore”.


Spazio Tadini Casa Museo
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